martedì 16 luglio 2013

Argentina in coda


L'ultima volta ho terminato con l'espressione, la domanda, se avevamo minimamente possesso dei nostri diritti o se siamo tutti dei pelotudos ovvero dei coglioni, vestendo i panni di un argentino.
Non posso oggi che confermare che sí, parlando da italiano, aspirante futuro residente argentino e di conseguenza mi metto nel calderone, ripeto, sí, siamo dei coglioni, come giá sottoscrisse una nostra amica sabato sera quando fummo a cena a casa sua.
Oggi siamo andati al registro civile, a San Justo, il luogo di nascita di Silvina. Qui l'aministrazione mi sembra un poco singolare, forse non ho ancora capito vene la distribuzione dei vari territori e municipalitá, ma non importa. Andiamo perchè vogliamo sposarci. Vorremmo farlo il prima possibile, anche per accelerare i tempi della mia regolarizzazione, per far richiesta di una residenza e così poter lavorare. Vecchia storia, per lavorare ti chiedono il CUIL, per ottenerlo devi esser residente, per esser residente devi avere il DNI per avere quest'ultimo devi avere un lavoro. Tutto molto difficile e non so perchè. Questo chiude molto l'Argentina in se stessa. Non capisco tutte queste barriere protezioniste specie per un paese che mi sembra ancora ben lontano dall'essere una meta ambita dai flussi migratori.
Va bene. Andiamo al registro civile a San Justo che ieri era chiuso per disinfestazione, mi sembra normale che chiuda nei girni di apertura al pubblico un, si suppone, ufficio amministrativo della municipalitá, bene, andiamo al regsitro e che ti troviamo? Una bella coda. Un'ora di coda, senza contare che dentro era pieno stracolmo. La coda, non ho spiegato, serve per farne un'altra. Dopo un'ora di coda, l'omino, che come buona parte degli impiegati pubblici è piuttosto maleducato, tanto che cazzo gliene frega a lui che ha il posto intoccabile, al darci il numero che serviva per fare un'altra coda ci dice che servono i documenti originali dei testimoni.
Ora, perfetto, ammesso che, per quanto sia per certi versi ridicola la burocrazia italiana che ha volte è veramente costipata, per molte cose, io parlo del mio comune di residenza, uno entra nel municipio dove c'era una persona, chiede ed in un minuto esce sapendo quello che deve fare. Già venerdì scorso fummo al registro civile. Il venerdì però è un giorno dove solo ci si sposa e, la signora, presa al volo, una tipa, per me estraggono a sorte tra i pensionati del paese che, non me ne vogliano, però pare che sian lí perchè non san che fare delle loro giornate, dicevo, la signora ci ha detto di venire in settimana. Ora, siccome si suppone una persona che ricopre un incarico anche solo di informazione in un ufficio della ammistrazione pubblica, in teoria dovrebbe dare queste informazioni, ovvero che una persona necessita di questo e quello. Perdoniamola. Quello che mi sta un pco sullo stomaco è che in rete non ho trovato un isto istituziionale che dica che, per far richiesta della data di matrimonio uno deve presentare i documenti originali dei testimoni, quando invece pare sian necessari tre giorni prima della data.
Può sembrare poca cosa ma, e mi metto nei panni di una signora anziana che si è fatta un'ora di fila per sentirsi dire che deve andare in centro, se si vuole che un paese possa andare un pochino meglio e che la gente prenda la vita con più di calma e di conseguenza incentivare la sicurezza e tutto quello che che ne segue, questa è la maniera sbagliata, ovviamente dal mio punto di vista.
Il registro civile di San Justo è solo un piccolo pezzetto di tante cose rallentano, ostacolano e intasano un agglomerato come la Gran Buenos Aires che da solo sarà intorno ad un quarto del paese.
Come si può biasimare chi ad un certo punto perde la testa con tutte le conseguenze del caso non proprio pacifiche e civili. Code all'automatico per prendere i soldi, code per "farsi prendere" i soldi salendo su un autobus, con i treni non ci sono code però a certi orari neanche si riesce a salire, del subte non ne parliamo, senza contare altri uffici o servizi dove immancabilmente ci sono interminabili code. Credo che qualcosa non funzioni per il verso giusto.
A volte mi sembra di essere in un paese che punta il dito al "modello americano" ma prova ad adottarlo cerando di farlo di nascosto, cambiando un poco tema ma non troppo, questa sensazione che ho io di ne carne ne pesce non credo giovi molto al paese. I miei sono gli occhi di un italiano da pochi mesi qui, quindi valuto per quel che vedo e so bene quanto sia delicata la storia argentina degli ultimi anni, però ribadisco, se non si fa qualcosa per snellire un poco tutto questo demorar ma ancor più non si cerca di venire a fatti incontro al cittadino, poi è normale se tutto va a rotoli.
L'esempio più sconcertante l'ho avuto in Uruguay quando andammo per il compleanno di Silvina e perchè mi scadevano i trenta giorni del visto turistico. Come può essere che a conti fatti, un euro in Argentina ha il valore di $6.50 ed in Uruguay invece pare valga$10.00? Misteri del Mercosur? Argentina Peaks? Non so.
Non mi piace. Non mi piace perchè tutto sommato mi pare ci si lasci prendre troppo facilmente per i fondelli.
Uno mi può dire, che cazzo ci stai a fare allora. Io dico perchè mi sono innamorato di un argentina e alla fine qui ci sto bene a Ramos Mejia.
Per questa volta termino qui.

2 commenti:

  1. Cioè ti sposi e io lo imparo così da un post?!?
    ;-)
    In bocca al lupo!
    let us know
    d

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  2. Chiedo perdono:-)

    Volevo passare di là a dare la notizia ma, tra una cosa e l'altra non lo feci. Pubblicai solo la foto con la domanda di matrimonio fatta al registro civil. Ti garantisco che ci vuole una buona dose di animo per affronate alcuni uffici dell'amministrazione pubblica qui. Verrebbe da dire "roba da film".
    Magari ora, o più tardi faccio un salto.

    saluti^^

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